I terrazzamenti dell’Etna

Sciacca Etna Wine · 2 Aprile 2020 · News

I terrazzamenti dell’Etna: cosa sono e come sono fatti

I terrazzamenti dell’Etna abbelliscono il paesaggio e facilitano il lavoro degli agricoltori da millenni, sull’Etna fanno parte della tradizione agricola e anche nelle vigne del Palmento Martinella fanno capolino ad ogni cambio di pendenza. Ma cosa sono esattamente i terrazzamenti? Scopritelo in questo articolo divulgativo offerto dall’azienda agricola Emilio Sciacca Etna Wine.

Come sono nati i terrazzamenti

Vi siete mai chiesti come mai viaggiando per il mondo si possono vedere terrazzamenti in luoghi così diversi fra di loro? Dal Perù fino alla Cina, passando per la Spagna, l’Italia, la Croazia e in tanti altri paesi, ci sono terrazzamenti ovunque ci siano colline o montagne. Questo perché davanti ad un problema, diverse popolazioni in diversi periodi storici sono arrivati alla stessa soluzione. È quello che gli storici chiamano convergenza adattativa.

A cosa servono i terrazzamenti

I terrazzamenti sono sistemi che rendono coltivabili aree collinari o montuose, che altrimenti sarebbero inutilizzabili. Servono soprattutto a ridurre l’erosione del suolo dovuta a piogge intense e frane, ma anche a facilitare il lavoro per gli agricoltori.

Le forti piogge, in particolare, possono portare via diversi centimetri di terreno, quelli in superficie; di conseguenza, senza un adeguato terrazzamento, il lavoro del contadino rischia di essere completamente improduttivo. Con i terrazzamenti si cerca quindi di rendere pianeggianti terreni a forte pendenza, formando diversi scalini delimitati da muretti a secco.

Come vengono realizzati i terrazzamenti dell’Etna

Si inizia con la costruzione dei muretti a secco (di recente riconosciuti ufficialmente come patrimonio mondiale dell’Unesco), che probabilmente è la parte più faticosa. La tecnica costruttiva è piuttosto semplice ma richiede molta manualità e pazienza. I muretti a secco devono seguire la morfologia del terreno ed essere della giusta altezza: ad esempio, l’altezza di un muretto non deve superare la base di quello posizionato al livello superiore del terreno. 

Dopo aver calcolato bene dove verrà messo e quanto dovrà essere alto il muretto, si può cominciare con la realizzazione vera e propria della struttura. Non esiste una regola standard; molto varia da regione a regione, ma soprattutto varia in base al tipo di terreno e pietra che si vuole utilizzare.

Non si utilizza alcun tipo di collante come fango o cemento per tenere in piedi il muretto, di conseguenza la base su cui si appoggia deve essere molto solida. Per questo motivo, prima di procedere alla costruzione, viene scavata una trincea lungo tutto il perimetro dove sorgerà il muretto. La profondità della trincea varia in base al tipo di terreno: dato che l’obiettivo è quello di raggiungere uno strato più solido, può essere profondo pochi centimetri così come diverse decine.

i terrazzamenti dell'Etna
I terrazzamenti dell’Etna ed il Palmento della Martinella

Successivamente si piazzano le pietre, ma solo dopo averle squadrate. Nel mettere in piedi il muretto si inizia piazzando le pietre più pesanti in basso e poi sempre più leggere salendo in altezza, lasciando i sassi più piccoli da parte, per poi utilizzarli per coprire gli interstizi. Un muretto a secco costruito male crollerà in breve tempo. Una volta costruiti i muretti a secco, si dovranno soltanto riempire le aree delimitate dai muretti, e il terrazzamento sarà pronto. Ad oggi si cerca di fare terrazzamenti con scalini sempre più larghi per permettere il passaggio delle macchine agricole.

I terrazzamenti in Italia e sull’Etna

Quando si pensa all’Italia, sia che si pensi alle colline della Toscana o alla costa d’Amalfi, alle coltivazioni alle pendici dell’Etna o quelle nelle Cinque Terre, si pensa ai terrazzamenti. L’Italia, infatti, è uno dei posti in cui si è maggiormente diffusa questa pratica. Unendo tutti i terrazzamenti presenti in Italia, si potrebbe ricoprire la distanza fra la terra e la luna. Il motivo di una tale diffusione in Italia è dovuta al fatto che buona parte dei terreni agricoli si trova a ridosso delle due grandi catene montuose che interessano tutta la penisola: le Alpi e gli Appennini. Queste catene montuose e le colline associate all’orogenesi, rendono vaste zone del territorio italiano impossibili da coltivare senza un adeguato terrazzamento. In particolare sono due le regioni in cui il terrazzamento è più diffuso: la Liguria e la Sicilia.

In Liguria circa l’8% del territorio agricolo totale è terrazzato, rappresentando così la percentuale maggiore aree terrazzate in Italia. Per comprendere meglio le dimensioni, allineando tutti i muretti a secco della Liguria si può arrivare a fare il giro del mondo.

La Sicilia vanta il maggior numero di ettari terrazzati d’Italia, più di 63mila. Fra le zone della Sicilia più coperte da terrazzamenti vi è l’Etna. Lungo le sue pendici si possono vedere vigneti e uliveti costruiti su terrazzamenti vecchi centinaia di anni, dando così vita ad una antica e radicata tradizione vitivinicola.

I muretti a secco nel Palmento della Martinella
I muretti a secco nel Palmento della Martinella

Nel 2017 l’azienda agricola Emilio Sciacca Etna Wine ha investito moltissimo nel recupero del patrimonio agricolo e paesaggistico sotto forma di rifacimento dei terrazzamenti di tutta l’area del palmento Martinella. Sono quindi state restaurate e realizzate un totale di 17 terrazze con il sistema classico dei muretti a secco. L’inequivocabile bellezza paesaggistica si mescola con la grande importanza di questa tecnica agricola antica ma che ancora oggi riveste un’enorme importanza sia per la difesa del suolo quanto per la capacità produttiva e di mantenimento della vigna stessa.